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DATA: venerdì 19 aprile 2024

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Un aiuto concreto agli alunni con DSA, BES ecc.. da parte degli insegnanti di sostegno e curriculari.

In questi venti anni ed oltre di insegnamento, penso di aver visto un po’ tutto quello che succede negli Istituti di Scuola Superiore italiana. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest, anche se gli edifici scolastici cambiano dal più moderno a quello più obsoleto, il materialo umano è sempre lo stesso. Gli alunni in difficoltà vanno motivati o rimotivati, gli insuccessi scolastici vanno portarli a dei buoni risultati, la perdita di autostima ed atteggiamenti rinunciatari nei confronti della Scuola devono essere un punto prioritario di ogni docente, sia esso specializzato sul sostegno, sia esso curriculare. Ognuno deve dare il meglio di se stesso, partendo dalla propria esperienza professionale. Gli alunni ed in special modo, gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento, gli alunni che necessitano di BES – Bisogni Educativi Speciali o con altre patologie, andranno trattati “con guanti bianchi” perché il loro avvenire è alquanto incerto ed insicuro. Il buon educatore dovrà alleviare il disagio, le difficoltà, i disturbi ed ottimizzare i bisogni che portano ad un rallentamento del programma nel soggetto affetto da patologie. Occorre fare di tutto affinché gli alunni abbiano lo stesso trattamento e la stessa «change» nella vita piena di ostacoli che a volte sono insormontabili. Un ringraziamento va all’associazione Assodolab che ha affrontato questi discorsi attraverso corsi di formazione e aggiornamento on-line e in presenza sia sui DSA che sui BES attraverso momenti di formazione in videoconferenza e a voi che seguite con attenzione questi bambini. Prof. Agostino Del Buono Presidente Nazionale Assodolab

DATA: 10/02/2011 - Autore Prof. Agostino Del Buono - Post 1501

COMMENTI - PAGINA 36

DATA 29/06/2014 21.47.55 - AUTORE Silvia Gaetana

Mi sono chiesta e ho cercato la definizione: "un Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e apprenditivo... che necessita di educazione individualizzata" (Dario Jones). Ma chi può stabilire realmente chi è BES? Mi sembra un po' 'forte' attribuire a noi insegnanti 'normali' il compito di valutare atteggiamenti e comportamenti degli alunni in profondità. A prescindere da norme aggiuntive, ogni insegnante tiene sempre conto dei Bisogni Educativi dei suoi alunni... ogni soggetto è diverso da un altro, ma quand'è che i Bisogni di un soggetto diventano veramente Speciali? Diceva una mia cara insegnante: "Parole nuove per vecchi modi di pensare" e aveva ragione! "L'attivazione di percorsi didattici individualizzati nel rispetto del principio generale dell'integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo... la realizzazione di iniziative di recupero e sostegno, di orientamento scolastico e professionale..." già ci sono (art.4 del DPR 275/99) .

DATA 29/06/2014 22.05.06 - AUTORE helga

La video conferenza del professore Del Buono ,sicuramente interessante ,è stata disturbata da un collegamento frammentario,che si è poi interrotto in modo defintivo sulle conclusioni dello stesso.

DATA 29/06/2014 23.08.09 - AUTORE helga

Sono un insegnante di sostegno e ,come tale,sono a contatto quotidiano con le molteplici problematiche legate all'hadicap nelle scuole italiane. Problematiche relative l'inclusione, le programmazioni,le metodologie,le somministrazioni di steep adeguati ecc... Ma ritengo che avere nel gruppo-classe degli alunni con DSA o BES sia, da un punto di vista professionale, un impegno ed una scommessa soprattutto con sé stessi. Non è ,infatti, semplice o facile attuare delle "Programmazioni ridotte" e fare in modo che tutti gli alunni rispondano in modo ineressato e motivato.Non si rischia un appiattimento delle competenze ?

DATA 29/06/2014 23.21.43 - AUTORE helga

L'uso di strumenti compensativi e dispensativi,per molti insegnanti è un "campo vergine",forse i corsi di formazione dovrebbero fare degli esempi più pratici e meno teorici.

DATA 29/06/2014 23.38.30 - AUTORE giovi

ho partecipato alla videoconferenza sui BES e devo dire che l'ho trovata molto interessante, è stato un momento di confronto e di riflessione. Penso che non è per niente semplice riconoscere ed aiutare un alunno con BES in un sistema scolastico come il nostro

DATA 29/06/2014 23.56.35 - AUTORE giovi

mi chiedo se noi docenti riusciremo mai a far sentire i nostri alunni veri protagonisti del loro percorso educativo. Quanto complessa e speciale è la nostra "missione"

DATA 30/06/2014 0.43.05 - AUTORE Maria

Insegno in una classe quarta formata da 24 alunni. Molti hanno problemi di apprendimento: c'è un'alunna diversamente abile seguita dal sostegno per sole 8 ore settimanali , un alunno con certificazione di sindrome oppositiva, un'altra alunna con dsa un alunno con seri problemi comportamentali.......ecc .mi chiedo come è possibile con 22 ore frontali, aiutare questi alunni e garantire a tutti il diritto allo studio

DATA 30/06/2014 0.56.03 - AUTORE Maria

Nella classe in cui insegno ho diversi alunno con problemi comportamentali: mancato rispetto delle regole, aggressività, permalosità ,ineducazione, volgarità... Questi alunni possono essere considerati alunni bes?

DATA 30/06/2014 1.14.11 - AUTORE vin85

oggi sempre più spesso ,ci ritroviamo ad insegnare in classi numerose dove sono inseriti bambini che presentano disturbi di apprendimento e verso i quali abbiamo il dovere di garantire il pieno sviluppo della persona .Con senso di responsabilità e professionaltà cerchiamo di documentarci , aggiornarci e attivare gli strumenti o le strategie più idonei per aiutarli . La partecipazione alla video conferenza mi ha permesso di conoscere le disposizioni legislative e contemporaneamente capire che gli strumenti compensativi e le misure dispensative calibrate in base alle esigenze dell' alunno , devono essere considerate come protesi (temporanee o permanenti) necessarie al raggiungimento di determinati obiettivi.

DATA 30/06/2014 11.41.45 - AUTORE Giusy

L’istruzione-educazione è un diritto/dovere di ogni individuo. Il docente quindi ha il compito di individuare, scoprire le potenzialità, attitudini, instaurare dei rapporti gradevoli con ogni alunno. Quando si accorge che un alunno non risponde alle sue aspettative deve cercare di intervenire con particolari strategie in modo tale che tutti si sentano alla pari degli altri. Ritengo quindi che il docente deve estrapolare dagli alunni con particolari esigenze educative tutto ciò che di positivo hanno ed è necessario dunque stilare un piano educativo individualizzato in modo che ogni elemento si senta collaborativo, attivo all’interno del gruppo classe, per una giusta inclusione. Il valore reale del docente è nel qualificarsi non tra i bravi ma per coloro che hanno più necessità.

DATA 30/06/2014 11.44.19 - AUTORE Brunetta

Gli alunni difficili sono sempre esistiti, credo che il docente di sostegno debba collaborare con la classe per attivare pienamente quanto stabilito dal PAI.

DATA 30/06/2014 11.48.29 - AUTORE Brunetta

Ho partecipato alla video conferenza , è stata molto interessante e mi ha tolto tanti dubbi. Ogni insegnante, interviene anche per coloro che hanno più necessità adottando strategie specifiche e metodologie mirate.

DATA 30/06/2014 11.49.23 - AUTORE Giusy

Al fine di portare avanti ciò che ho già evidenziato nel mio precedente post, bisogna fare molta attenzione nel discernere coloro che hanno specifici bisogni educativi da coloro che come si dice “non hanno voglia di studiare”. C’è da dire che non possiamo classificare tutti BES ma è necessario effettuare una ricerca a livello psicologico, didattico ed educativo per verificare chi rientra in questa categoria. Ritengo che in questo i docenti debbano essere opportunamente supportati da coloro che hanno le competenze necessarie (pedagogisti, psicologici, ecc) e che sia fatta più chiarezza sui criteri di qualificazione di BES. Infine vorrei spendere qualche parola per gli alunni meritevoli che hanno alte potenzialità e che hanno anche essi il diritto di essere adeguatamente valorizzati. Purtroppo se la tendenza della scuola italiana è quella che il docente sia educatore, psicologo, psicopedagogista e a poco a poco non sia più adeguatamente supportato dagli insegnati di sostegno , rischiamo davvero di “tralasciare” questi alunni che hanno lo stesso diritto all'istruzione di coloro che hanno gravi difficoltà.

DATA 30/06/2014 16.35.56 - AUTORE sara

Seppure dotati di normali capacità cognitive gli studenti affetti da DSA presentano una difficoltà specifica di apprendimento nella letture e/o scrittura e questo è il caso di studenti affetti da dislessia o nel calcolo e questo è il caso di studenti affetti da discalculia. La loro tutela è stata introdotta con la Legge 8 ottobre 2010, nº 170 con successive linee-guida del 12/07/2011 che prevede percorsi dovuti e standardizzati.

DATA 30/06/2014 16.38.50 - AUTORE sara

Gli studenti affetti da BES vivono uno specifico disagio che ostacola e ritarda il loro processo di apprendimento e sviluppo. Il loro bisogno normale di sviluppare competenze di autonomia è complicato dalla presenza di deficit quali quelli motori, cognitivi, difficoltà familiari ed altro. In un tale contesto i normali bisogni educativi quali il bisogno di sviluppare autonomie, competenze, appartenenza ed accettazione ad un gruppo, identità, valorizzazione diventano speciali. Al fine di adeguare i percorsi formativi a tali studenti, l'insegnante ha il dovere di individuare le cause profonde di tale disagio in modo da poter affrontare in maniera proporzionata il processo di apprendimento secondo la Nota MIUR 27/12/2012 CN. 6/03/2013 e 22/11/2013.

DATA 30/06/2014 17.32.31 - AUTORE antonino

Dalla normativa di riferimento per i BES si evince che deve essere l'intero consiglio di classe a farsi carico degli studenti con bisogni educativi speciali, anche se i componenti di quest'organo collegiale non hanno le specifiche competenze per trattare determinate situazioni che, a volte, possono essere molto complesse e possono spiazzare qualsiasi insegnante. La figura del docente tutor BES è molto utile il cui lavoro è quello di aiutare i bambini e i giovani studenti che necessitano di un sostegno supplementare o richiedono un programma avanzato di formazione, al fine di favorire il completamento del loro apprendimento. Mi chiedo esisterà mai la figura del tutor BES? Quale formazione specifica deve avere, per farsi carico di situazioni a volte molto delicate?

DATA 30/06/2014 22.18.41 - AUTORE monia-m059k

grazie a questo corso on line, credo di aver capito tante cose in più. Ho più chiara la difficoltà con cui si approcciano all'ambiente scolastico tutti i bambini con dsa. Chiaro che è importante che ci siano sempre più insegnanti e tutor formati, in grado di dare loro aiuto e supporto, ma ritengo che sia molto importsnte l'aiuto che certe figure, possano dare anche alle famiglie dei bambini con dsa. Spesso vengono messi di fronte a questa realtà senza nemmeno una vera e propria spiegazione, sono i genitori ad aver per primi bisogno di capire, per poter a loro volta comprendere le difficoltà dei figli. Trovo fondamentale la presenza di figure preparate che facciano da collante e favoriscano la collaborazione tra famiglia-scuola-bambino.

DATA 01/07/2014 17.45.57 - AUTORE maria

Come già nel precedente post vi passo un sito, per me interessante, su strumenti compensativi e dispensativi: http://sostegnobes.wordpress.com/ Ci sono diversi materiali utili, tuttavia non posso fare a meno di considerare che gli alunni con BES, soprattutto se si tratta di alunni con disturbi evolutivi specifici ( DSA, Deficit del linguaggio, ADHD - attenzione, iperattività-, Spettro autistico lieve) abbiano bisogno di una figura accanto che li guidi e li incoraggi in modo costante. Ritengo che una classe con non meno di venti-venticinque alunni e un solo docente dia poco spazio a queste forme di didattica, che richiederebbero un rapporto uno a uno. É vero che il cooperative learning potrebbe essere di supporto, ma allungherebbe notevolmente i tempi per la didattica a discapito di chi potrebbe e vorrebbe fare di più e che spesso viene dimenticato.

DATA 01/07/2014 18.13.21 - AUTORE Giusy Basilicò

Sono una docente della Scuola Secondaria di I grado. Ho partecipato con interesse alla videoconferenza del 20 Giugno e alla luce di ciò che ho avuto modo di ascoltare mi sorgono spontanee alcune riflessioni che per certi versi possono risultare anche scontate, tuttavia mi sento di esternarle. Innanzitutto mi è sembrato di capire che gli alunni che in un modo o in un altro presentano delle difficoltà sono diventati tutti BES, pertanto in tutte le classi ci saranno più alunni BES che avranno bisogno di particolare attenzione. Mi chiedo: come può un solo insegnante gestire una realtà così delicata e articolata?

DATA 01/07/2014 18.24.08 - AUTORE Giusy Basilicò

Partendo dal presupposto che in classe i migliori strumenti compensativi restano compagni e docenti, la sfida è quella di trovare strategie didattiche inclusive che facilitino l'uso degli strumenti compensativi nello studio domestico, adattando i materiali e i processi di apprendimento grazie all'uso delle moderene tecnologie.

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