DATA: venerdì 4 ottobre 2024
Su TastoEffeUno.it sono disponibili i quiz ministeriali, in formato interattivo, per una preparazione seria e mirata al superamento della prova preselettiva Concorso Docenti. Poiché il tempo a disposizione per la preparazione è limitato, i quesiti sono stati organizzati per ognuno dei 70 MODULI e per AREE: a differenza dell'allenatore del MIUR, è possibile quindi esercitarsi solo su alcune AREE escludendo quelle in cui si ha una adeguata preparazione. VAI AL SITO
In questi venti anni ed oltre di insegnamento, penso di aver visto un po’ tutto quello che succede negli Istituti di Scuola Superiore italiana. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest, anche se gli edifici scolastici cambiano dal più moderno a quello più obsoleto, il materialo umano è sempre lo stesso. Gli alunni in difficoltà vanno motivati o rimotivati, gli insuccessi scolastici vanno portarli a dei buoni risultati, la perdita di autostima ed atteggiamenti rinunciatari nei confronti della Scuola devono essere un punto prioritario di ogni docente, sia esso specializzato sul sostegno, sia esso curriculare. Ognuno deve dare il meglio di se stesso, partendo dalla propria esperienza professionale. Gli alunni ed in special modo, gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento, gli alunni che necessitano di BES – Bisogni Educativi Speciali o con altre patologie, andranno trattati “con guanti bianchi” perché il loro avvenire è alquanto incerto ed insicuro. Il buon educatore dovrà alleviare il disagio, le difficoltà, i disturbi ed ottimizzare i bisogni che portano ad un rallentamento del programma nel soggetto affetto da patologie. Occorre fare di tutto affinché gli alunni abbiano lo stesso trattamento e la stessa «change» nella vita piena di ostacoli che a volte sono insormontabili. Un ringraziamento va all’associazione Assodolab che ha affrontato questi discorsi attraverso corsi di formazione e aggiornamento on-line e in presenza sia sui DSA che sui BES attraverso momenti di formazione in videoconferenza e a voi che seguite con attenzione questi bambini. Prof. Agostino Del Buono Presidente Nazionale Assodolab
DATA: 10/02/2011 - Autore Prof. Agostino Del Buono - Post 1501
COMMENTI - PAGINA 1
DATA 15/02/2011 22.32.52 - AUTORE evaG999U
Sono una Psicologa che da diversi anni segue gli alunni con DSA. Ho seguito principalmente bambini dai sette ai tredici anni e quest’anno mi sono ritrovata a dovermi confrontare con alunni con diagnosi di DSA nelle scuole superiori. Da un punto di vista di carico scolastico non mi permetto di intervenire, perché anche io sono stata studentessa (di quelle turbolente) e riconosco che alle scuole superiori l’impegno richiesto è molto maggiore rispetto alle scuole precedentemente frequentate. La cosa che mi spiace più di tutto è il grande senso di smarrimento in cui si ritrovano questi alunni con DSA… già è complicato peri ragazzi senza diagnosi di DSA l’affrontare la scuola superiore figuriamoci per chi ha una difficoltà in più! Parlando con loro la cosa che mi reca preoccupazione è che hanno la percezione che il loro non riuscire nei compiti assegnati dipenda solo dal fatto che hanno difficoltà di apprendimento e, non riuscendo a capire che il loro insuccesso è un percorso che si verifica anche nella maggior parte dei loro compagni, si “buttano” ancora più giù e preferiscono mollare. Inoltre non riuscendo a portare a termine parte dei compiti assegnati non percepiscono che ciò dipende, non dalle loro difficoltà ma semplicemente dal fatto che il carico scolastico richiesto è maggiore. Sicuramente la situazione di classi sovra affollate di circa trenta alunni non gli aiuta nel loro iter scolastico e avrebbero bisogno non solo di essere trattati con i “guanti banchi” ma anche con “molti occhi di riguardo”.
DATA 25/02/2011 22.13.18 - AUTORE luciac067x
Sono un'insegnante di sostegno,e quest'anno sto seguendo un'alunno affetto da dislessia.Dalla mia esperienza posso dedurre che non è dicendo all'alunno leggi tanto a casa o scrivi tanto che lo si aiuta,ma viene lesa ancora di più l'autostima dello stesso.Ho utilizzato le misure compensative e dispensative previste dal MIUR, facendo in modo pero' che tali misure venissero usate anche dagli alunni della classe,ad esempio,nell'utilizzo del computer,con i programmi di videoscrittura o correttore ortografico,l'alunno non è stato isolato ma sono stati coinvolti i compagni di classe,anche quando ho utilizzato mappe concettuali,schemi,documentari,questi sono stati estesi all'intera classe.Da questa esperienza,ho costatato che il DSA dell'alunno non rappresentava più un problema ma una risorsa per il resto della classe.
DATA 26/02/2011 12.53.58 - AUTORE Pietro_B915X
Innanzi tutto voglio congratularmi con l’ASSODOLAB per questo corso Basic on-line sui DSA – Disagio, Difficoltà, Disturbi Specifici di Apprendimento. E’ uno dei pochi esistenti in Italia che è possibile seguire dalla propria abitazione nei ritagli di tempo o nelle ore a disposizione. Le video lezioni, semplici e discorsive portano ad un elevato grado di attenzione. Molto interessante è stata la parte riferita alla Discalculia, alla Dislessia, ai Disturbi Specifici della Scrittura. Fino ad oggi nella scuola dove insegno non ho avuto mai un alunno affetto da DSA ma, ritengo che è bene tenersi aggiornati o quanto meno essere informati anche su questo particolare settore e soprattutto sapere come intervenire nella fase iniziale. Mi auguro che ci sia un proseguo di questi corsi on-line Intermediate e Advanced in modo da poter approfondire gli argomenti.
DATA 26/02/2011 12.54.39 - AUTORE Michele_I158J
I Disturbi Specifici di Apprendimento, DSA, conosciuti con i termini di disortografia, dislessia, discalculia, sono disturbi dello sviluppo. Anche se vi sono pochi casi nelle singole realtà scolastiche, devono essere affrontati nella giusta misura dal personale addetto. Non parlo solo di docenti, ma anche da parte del personale tecnico ed ausiliario della Scuola. E’ bene che ognuno, nel suo piccolo, una volta che si è venuto a conoscenza del problema, se può dare una mano agli alunni, la deve dare, senza tirarsi indietro. Con questo spirito collaborativo mi sono iscritto ed ho iniziato la frequenza di questo corso Basic on-line sui DSA. Anche nei laboratori di Informatica, è bene che gli alunni con difficoltà di apprendimento, devono essere rafforzati l’autostima e la motivazione all’apprendimento. Occorre potenziare le abilità cognitive funzionali all’apprendimento e favorire alcune strategie didattiche diverse da quelle utilizzate per gli altri studenti.
DATA 26/02/2011 12.56.31 - AUTORE Pietro_B915X
Gli alunni affetti da DSA – Disturbi Specifici di Apprendimento, non riescono ad imparare a leggere, scrivere e contare in modo del tutto automatico. Per questo motivo, ritengo opportuno che il buon docente che si trovi a contatto con uno studente con questo “disturbo” debba evitare di far copiare dalla lavagna. E’ bene posizionare l’alunno al primo banco in modo che sia più vicino al mezzo di comunicazione (lavagna di ardesia o a quella interattiva multimediale LIM). Gli altri aiuti possono essere: quello di portare già delle fotocopie preparate della spiegazione in modo che l’alunno possa seguire dalle stesse gli argomenti che l’insegnante sta accingendosi a spiegare. Per i compiti in classe si potrebbero preparare degli elaborati a cui gli alunni dovranno rispondere con delle crocette SI, NO, VERO, FALSO. Insomma, ogni docente ha un metodo di insegnamento per i soggetti normodotati. Occorre solo trovare delle strategie alternative per gli alunni con DSA e questo è possibile farlo!
DATA 26/02/2011 12.57.11 - AUTORE Maricia_A669T
Tra gli aspetti specifici del disagio è bene che l’insegnante tenga presente sia i fattori relativi al soggetto (caratteristiche psicologiche generali del soggetto, scarso livello di conoscenza ecc…) sia i fattori contestuali (svantaggio socio culturale, atteggiamenti educativi inadeguati, metodologie e relazioni, l’ambiente di provenienza, la cultura ecc….). Tutti questi fattori influiscono, interagiscono e formano l’alunno affetto da DSA. La qualità e la quantità dell’attenzione che l’ambiente Scuola e casa dedicano allo studente è in qualche modo proporzionale ai risultati attesi. Occorre che l’alunno accolga le sollecitazioni dalle due realtà in modo positivo in modo da costruire un percorso educativo unico e fortemente motivato.
DATA 26/02/2011 12.57.45 - AUTORE Michele_I158J
Uno degli obiettivi principali che l’insegnante dovrà affrontare in classe, è quello di non mettere l’alunno in condizione di difficoltà, malessere, disagio, complessità. Se questi sono gli obiettivi principali per gli alunni normodotati, a maggior ragione devono essere tenuti in considerazione per gli studenti affetti da DSA. Un comportamento del genere da parte del docente, potrebbe tramutarsi in resistenza, rifiuto, aggressività, ostilità, demotivazione allo studio a cura del ragazzo-studente. E’ bene quindi che l’insegnante curriculare o specializzato sul sostegno abbiano in mente questi fattori e cercare di attenuare quanto più possibile questi comportamenti. A livello di intelligenza, il ragazzo con DSA è “normale” agli altri suoi coetanei, anzi, forse è più intelligente degli altri, per cui un comportamento errato potrebbe segnare la fine del suo percorso scolastico già dai primi mesi di scuola.
DATA 26/02/2011 12.58.37 - AUTORE Maricia_A669T
Credo che un insegnante debba tenere presente il problema del “disagio” visto nella sua struttura poliedrica. Se da una parte viene considerato “non grave” paragonabile ad uno stato di malessere per piccoli insuccessi scolastico, sportivo ecc…, dall’altra abbiamo quello “intermedio” e quello “grave”. Il primo si manifesta con comportamenti trasgressivi, il secondo con comportamenti auto lesivi. Gli insegnanti, con la loro esperienza professionale, sicuramente potranno proporsi come modelli per alleviare il disagio ed essere propositivi agli studenti affetti da Disturbi Specifici di Apprendimento.
DATA 27/02/2011 9.05.01 - AUTORE Corrado_Z112D
Il disagio e le difficoltà di apprendimento di un bambino affetto da DSA è noto a tutti. Gli insegnanti che hanno avuto tra i loro alunni un bambino con problemi di disagio, sanno come affrontare i problemi sin da subito. Questo corso che sto frequentando on-line, ritengo che sia un valido supporto non solo per l’insegnante specializzato sul sostegno ma anche per gli insegnanti curriculari di tutte le discipline. Il problema del disagio viene affrontato nei diversi aspetti e portano alla soluzione del problema. E’ ovvio che in realtà non vi è solo un problema da affrontare con l’alunno affetto da DSA, ma diversi, per cui, man mano che vengono alla luce, il docente dovrà trovare delle “strategie alternative” per il conseguimento degli obiettivi minimi. Sono disponibile alla frequenza di altri corsi dell’Assodolab (Intermediate e Advanced) se verranno attivati.
DATA 27/02/2011 9.07.23 - AUTORE Corrado_Z112D
Gli errori ortografici che un bambino affetto da DSA potrebbe commettere sono veramente tanti. Ritengo che spetta all’insegnante aiutare l’alunno, sin dalla prima elementare, per poi, proseguire durante gli altri anni scolastici. Spesse volte vi è una sovrapposizione e/o una sostituzione tra grafemi e fonemi. Per esempio, il bambino può leggere “bala” invece di “pala”; oppure, può leggere “lapa” invece di “pala” e così tantissime altre parole. Occorre insistere sulle parole enunciate erroneamente dagli alunni con problemi, affinché possa correggere sin dall’inizio questi lemmi nella sua crescita culturale e intellettiva. Questo è un aiuto concreto che potrebbe essere preso dall’insegnante singolarmente o in gruppo, in seguito ai consigli degli psicologi e all’equipe degli esperti del settore. I progressi a medio e a lungo termine si vedranno!
DATA 27/02/2011 9.08.01 - AUTORE Agostino_I072R
La disortografia e la disgrafia sono disturbi specifici della scrittura. Se la lettura è una abilità complessa, lo è ancora di più la scrittura perché richiede un feed-back tra informazioni visive e quelle fonologiche. Per non parlare poi dei movimenti che interessano la scrittura: dita, polso, avambraccio, e quindi l’intera postura. I componenti che fanno parte del disturbo specifico della scrittura si possono così riassumere in due punti essenziali: il primo è quello “motorio”; il secondo è quello “linguistico”. L’insegnante può correggere alcuni di questi aspetti nell’alunno disgrafico sin dalla scuola dell’infanzia con una maggiore attenzione su “come si impugna una matita, una penna ecc…” per quanto riguarda i componenti motori. L’altro, molto più complesso, quello linguistico, nel ripetere pian piano le parole che il piccolo alunno non riesce ad enunciare. Penso che quest’ultimo punto si debba continuare fino alla seconda o terza elementare o fino a quando lo si ritiene opportuno. Insomma, un docente potrebbe fare veramente tanto per un bambino disgrafico e disortografico! Sta a noi dare una mano certa.
DATA 27/02/2011 9.08.40 - AUTORE Agostino_I072R
Una lettura faticosa, lenta e poco corretta, la difficoltà di automatizzare la trasformazione fra i segni grafici e i suoni, gli errori ortografici causati da difficoltà nell’aspetto costruttivo della scrittura, porta alla definizione di “dislessia” e “disortografia”. Questi disturbi di origine neurobiologica, possono presentarsi isolatamente o insieme ad altri fattori chiamati comunemente “disgrafia” e “discalculia”. La prima è una grafia poco chiara, pasticciata, difficilmente comprensibile; la seconda rappresenta la difficoltà nei calcoli numerici. Il docente deve rendersi conto del problema e del grado di deficit dell’alunno per poi applicare le strategie nell’arco degli anni scolastici, secondo l’età del discente e secondo i veri problemi che si riscontrano durante l’iter formativo.
DATA 27/02/2011 20.54.15 - AUTORE evaG999U
Buonasera, anche io mi unisco al ringraziamento che ho appena letto sul forum... Una volta tanto credo che sia meraviglioso poter usufruire della propria formazione nei tempi e neil luoghi più idonei per ognuno di noi. Tornando a noi e facendo diverse ricerche su internet ho trovato numerosi software che potrebbero essere di aiuto non solo per gli insegnanti ma anche per i genitori e per i ragazzi stessi sia con diagnosi di dsa, sia con difficoltà scolastiche. Il punto è che ce ne sono talmente tanti che sarebbe utile riuscire a costruire una rete nella quale poter scambiare notizie sicure su ogni software che è possibile reperire sul web Mi verrebbe in mente quasi un "censimento", una specie di "bibliografia ragionata" su tutti questi programma, che dovrebbero poter essere sia diffusi in maniera più massiccia, sia usufruibili da tutti... Non so se saràpossibile ma io butto in questo forum l'idea. Magari esiste già se fosse così mi piacerebbe sapere dove reperirlo. Grazie mille
DATA 27/02/2011 20.59.35 - AUTORE evaG999U
Al mio post precedente aggiungo un'altra osservazione con la quale mi piacerebbe sapere, dagli insegnanti, secondo loro, quali potrebbero essere gli strumenti utili, a livello didattico, per me che sono psicologa, (non so libri, articoli, ecc) per poter accrescere le mie personali consocenze riguardo alla didattica in generale e in maniera più specifica didattica con DSA. Come psicologa ho numerosi strumenti per entrare in relazione di apprendimento con i ragazzi ma mi sembra sempre che mi manchi una conoscenza più specifica riguardo alla didattica che gli insegnati seguono.
DATA 28/02/2011 18.08.50 - AUTORE Agostino_I072R
Insieme per aiutare gli alunni con DSA. Bambini, ragazzi, studenti, genitori, insegnanti, professionisti. L'obiettivo scaturito da alcuni POST appena letti, mi portano ad attivare nella sezione DSA la recensione di alcuni software gratuiti e a pagamento che potrebbero aiutare lo studente affetto da DSA. Chiunque ha testato dei software di questo tipo, può inviare il link dove reperirlo in modo tale da poterlo recensire nel più breve tempo possibile ed inserirlo nelle nostre pagine web. Chi intende collaborare può inviare detta documentazione a tutordsa@assodolab.it - Agostino Del Buono
DATA 05/03/2011 17.11.08 - AUTORE caterinaF246A
Sono una docente di sostegno laureata in lingue e letterature straniere moderne. Complimenti ad ASSODOLAB per la chiarezza delle video-lezioni. pur avendo frequentato altri corsi di formazione ho trovato spunti interessanti per sperimentare strategie didattiche in favore degli alunni dislessici. La parte che ho trovato molto interessante è stata quella relativa ai consigli su come procedere per la correzione degli elaborati per non suscitare problemi di disistima nell'alunno.
DATA 05/03/2011 17.16.38 - AUTORE caterinaF246A
L'uso degli strumenti compensativi e dispensativi sono mezzi utili all'alunno per essere facilitato nel suo percorso di apprendimento. Ma che vengano questi corsi di formazione! Nonostante la Legge n 170 sono ancora troppi i docenti che ignorano i disagi degli alunni e che non sono in grado di garantire il diritto allo studio.Facciamo portavoce con i ns colleghi e diamo sollievo e fiducia ai nostri alunni non dimenticandoci dei genitori degli alunni che vivono con ugual ansia, preoccupazione e angoscia il vissuto scolastico dei propri figli.
DATA 10/03/2011 19.51.35 - AUTORE silviaz110q
Salve a tutti , insegno lettere da 23 anni in un liceo e ho iniziato ad informarmi sui DSA quando,qualche anno fa, ho avuto un alunno dislessico.Quella esperienza è stata molto importante non solo dal punto di vista umano,ma anche professionale.Sono quindi contenta di poter imparare ad affrontare meglio le eventuali situazioni che si presenteranno perchè ritengo che il successo scolastico sia un diritto che deve essere garantito a tutti gli studenti.
DATA 10/03/2011 22.01.41 - AUTORE Concettaf158x
In qualità di insegnante di sostegno di ruolo da 11 anni e mamma di un bimbo di 9 mesi, antepongo subito i miei ringraziamenti per poter usufruire di questa chance "online" .. non avrei potuto fare altrimenti!! La mia modesta opinione è che gli interventi per gli studenti con DSA dovrebbero effettivamente essere eseguiti da subito a scuola,con personale aggiornato, sensibile e preparato, anche per evitare etichette improprie e l'impatto emotivo di un percorso che in molte realtà passa per medici e centri di riabilitazione. La mia scuola ideale sarebbe quella dove noi insegnanti di sostegno e tutta l'equipe pedagogica, possa essere affiancata FATTIVAMENTE da Psicologi Scolastici in grado di dare in primis, un supporto emotivo alla famiglia di queste giovani vite e di interpretare con precisione, i meccanismi di queste difficoltà sviluppando a 360° dei percorsi di intervento specifici per noi a scuola che a casa. Credo questa sia una buona soluzione a questo ed a tanti altri problemi, permettendo allo stesso tempo, di avvalersi di interventi specialistici senza rinunciare alla serenità di un percorso scolastico "naturale" senza le pericolose etichette che tutti i genitori, vogliono comprensibilmente evitare ai propri figli.
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DATA 11/02/2011 20.50.05 - AUTORE MICHELEZ600G
Da tre anni faccio l'insegnante di Ed. Fisica ma per dodici anni ho svolto attività di sostegno in un Istituto Secondario di II grado frequentato da un utenza con grossi problemi socio-culturali essendo situata in una zona a rischio. Questa esperienza mi ha permesso di ampliare il mio bagaglio didattico, perchè tutto il personale scolastico ha utilizzato metodi e strumenti differenti per ridurre la dispersione scolastica. In questo periodo di lavoro ho avuto un rapporto diretto con tutte le patologie dei miei discenti con grossi problemi di socializzazione e di inserimento nel contesto classe. Dopo un lavoro di Equipe da parte di tutti i docenti curriculari si è riusciti ad avere ottimi risultati utilizzando gli strumenti multimediali e alle nuove metodologie sconosciute attraverso i corsi di aggiornamento.