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DATA: giovedì 18 aprile 2024

Preparati alla prova preselettiva Concorso Docenti su TastoEffeUno.it

Su TastoEffeUno.it sono disponibili i quiz ministeriali, in formato interattivo, per una preparazione seria e mirata al superamento della prova preselettiva Concorso Docenti. Poiché il tempo a disposizione per la preparazione è limitato, i quesiti sono stati organizzati per ognuno dei 70 MODULI e per AREE: a differenza dell'allenatore del MIUR, è possibile quindi esercitarsi solo su alcune AREE escludendo quelle in cui si ha una adeguata preparazione. VAI AL SITO

Bullismo e Cyberbullismo: due facce della stessa medaglia.

Mi ricordo all’età di quinta elementare, quando alcuni amici di classe aspettavano all’uscita di scuola altri compagni per dargliene di santa ragione perché durante le varie ore di lezione non gli avevano prestato il libro, la penna, la matita, l’album e così via dicendo. Quindi non c’è da meravigliarsi se oggi viene evidenziato da più parti un comportamento del genere. Con l’avvento della tecnologia informatica, a disposizione degli adolescenti, oltre alle mani, spesso viene utilizzato il cellulare, il personal computer, i social ecc… per denigrare l’amico di classe o altri coetanei della stessa età. Questa nuova forma di Bullismo è chiamata Cyberbullismo. Le vittime che si attestano intorno al dieci per cento, sono ragazze e ragazzi di una fascia di età compresa tra i dieci ed i quattordici anni; poi la percentuale scende. L’obiettivo dei bulli è quello di dare fastidio, a tutti i costi, fuori dall’ambiente scolastico i loro coetanei più deboli. Alcune volte, l’atto si concretizza dentro le scuole, molte volte, fuori dall’ambiente scolastico. Sta all’educatore, all’insegnante, in qualità di figura di riferimento, dare consigli utili a chi subisce queste violenze ed anche a chi provoca tale comportamento diseducativo per tutti gli altri della stessa classe. Occorre dare consigli appropriati, suggerimenti positivi in entrambi i casi affinché si possa vivere in una società migliore. Se da una parte sono gli insegnanti ad educare, dall’altra abbiamo i genitori, il mondo associativo che gli adolescenti frequentano. Anche loro devono fare la loro parte. Non si può e non si deve delegare tutto alla Scuola. Nel caso in cui gli autori di misfatti attraverso il web: post, video ecc… è bene sporgere denuncia alla Polizia Postale in modo che possano individuare gli autori della pubblicazione e procedere di conseguenza. Il corso è stato preparato non solo per gli insegnanti che stanno a contatto con gli alunni per cinque o sei ore al giorno ma potrebbe essere di aiuto ai genitori, ad operatori e a quanti hanno a che fare con gli adolescenti. L’iscritto che partecipa a questo percorso formativo e di aggiornamento “on-line” o “in presenza” è tenuto a formulare due considerazioni personali (POST) ed a inserirli in questo FORUM ASSODOLAB dopo essersi opportunamente registrato.

DATA: 11/06/2018 - Autore Prof. Agostino Del Buono - Post 296

COMMENTI - PAGINA 9

DATA 28/07/2018 11:49:18 - AUTORE tore

Durante la mia esperienza lavorativa ho potuto notare che spesso i ragazzi che presentano problemi comportamentali come aggressività e/o fragilità sono ragazzi che devono affrontare situazioni familiari difficili, come ad esempio situazioni di disaggio economico o la separazione dei genitori. Spesso mancano regole disciplinari oppure da parte dei genitori si usano regole contrastanti tra loro, in questo caso la scuola con i suoi insegnanti trova difficoltà nell’aiutarli nel processo di sviluppo e crescita.

DATA 28/07/2018 13:05:12 - AUTORE tore

Alla del corso mi sono reso conto ancora di più di come il tema del bullismo e del cyberbullismo sia un problema che nella società di oggi è difficile da affrontare in quanto apparentemente solo i più forti vano avanti, gli atti di violenza non sono solo incoraggiati ma molto spesso vengono addirittura emulati per poter essere accettati dal branco. In una società dove non si hanno più valori se non quello del potere il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo non può che proliferare e questo da insegnante ma soprattutto da padre mi preoccupa non poco.

DATA 28/07/2018 20:43:03 - AUTORE Alessandra Spiga

Come a più riprese prof. Avalle sottolinea il bullismo è un fenomeno generalizzato nella nostra società, una comunità dove le aspirazioni si concentrano sulla conquista e lo sfoggio del potere, l’ottenimento di soldi ‘facili’, e in questo nostro mondo assistiamo quotidianamente (è sufficiente accendere la TV) a scene di violenza sia fisica che verbale. I bullismo e, negli anni più vicini a noi, il cyberbullismo è un insieme di comportamenti verbali, fisici e psicologici, ripetuti nel tempo, posti in essere da una o più persone nei confronti di persone più deboli. Si tratta di manifestazioni violente che avvengono non solo negli ambienti scolastici, ma è importante chiedersi (e io me lo chiedo nel mio ruolo di insegnante), come la scuola possa intervenire in modo efficace. Ho trovato particolarmente interessante l’iniziativa ministeriale “Un nodo blu contro il bullismo”: facendo realizzare dei prodotti multimediali o anche dei semplici cartelloni, i ragazzi hanno avuto modo di riflettere e partecipare in modo attivo. Forse è stato solo un granello di sabbia, ma è stata un’occasione importante affinché la scuola esercitasse un ruolo da agenzia primaria nell’educazione alla legalità e nello sviluppo del senso di responsabilità.

DATA 29/07/2018 12:52:56 - AUTORE Francesca_B936P

A conclusione del corso di formazione e aggiornamento advanced su “Bullismo e Cyberbullismo” tenuto dal Prof. Ugo Avalle, ritengo che per cercare di prevenire e contrastare le dinamiche che scatenano questo fenomeno sia fondamentale un’adeguata conoscenza dello stesso. Generazioni di studenti hanno vissuto esperienze simili, ma la situazione odierna è decisamente allarmante a causa dell’esposizione mediatica di cui tutti siamo inconsapevolmente vittime. La società in cui viviamo fornisce modelli educativi “viziati” e i ragazzi più vulnerabili assorbono più facilmente tali influenze negative; per questo motivo risulta sempre più complesso trasmettere valori come rispetto, onestà e accettazione dell’altro, e sperare che le azioni dei ragazzi di oggi siano dettate dal buon senso e dalla stima verso il prossimo. La mancanza di dialogo, sia a scuola che a casa, favorisce l’assenza di empatia e rende i ragazzi inconsapevoli delle conseguenze delle loro azioni. Gli insegnanti, in quanto tali, hanno il dovere di sensibilizzare gli alunni su tematiche così delicate e indurli a riflettere, in particolare, sulle dimensioni incontrollabili che potrebbero causare azioni ritenute superficiali o dettate dal gioco. Sfortunatamente, sempre più spesso ragazzi vittime di bullismo e cyberbullismo si tolgono la vita, ma nonostante determinate tragedie lascino tutti sgomenti, tali dinamiche continuano ad esistere e a rendere la vita di molti bambini e adolescenti un vero incubo. Genitori e insegnanti hanno il dovere di vigilare sul comportamento dei ragazzi, essere in grado di cogliere cambiamenti improvvisi ed educare al dialogo e all’ascolto. A volte la mancanza di comunicazione tra genitori e figli, o un mancato coinvolgimento nella vita degli stessi, può portare i ragazzi a compiere azioni preoccupanti con lo scopo di ricevere maggiore attenzione. I bulli e le vittime hanno bisogno di essere ascoltati e aiutati anche se in modi e tempi diversi, per questo è auspicabile che gli adulti siano in grado prevenire tali fenomeni, ma anche di intervenire prima che le conseguenze siano irreversibili.

DATA 30/07/2018 21:20:25 - AUTORE PinaB602R

Come sottolinea il prof. Avalle nella società odierna questo problema del bullismo o cyber bullismo è in continua crescita e anche secondo me ciò è causato dalla poca comunicazione tra i genitori e figli, tra insegnanti e alunni... e dal fatto che i ragazzi di oggi sono "viziati" e poco rispettosi delle regole e non accettano facilmente il "no". Spesso ragazzi che hanno tutto "apparentemente" non tollerano una risposta negativa. Quindi la scuola ha il compito fondamentale di sensibilizzare i ragazzi ad affrontare tale problema e a farli riflettere sulle cose positive e negative per loro.

DATA 30/07/2018 21:20:26 - AUTORE PinaB602R

Come sottolinea il prof. Avalle nella società odierna questo problema del bullismo o cyber bullismo è in continua crescita e anche secondo me ciò è causato dalla poca comunicazione tra i genitori e figli, tra insegnanti e alunni... e dal fatto che i ragazzi di oggi sono "viziati" e poco rispettosi delle regole e non accettano facilmente il "no". Spesso ragazzi che hanno tutto "apparentemente" non tollerano una risposta negativa. Quindi la scuola ha il compito fondamentale di sensibilizzare i ragazzi ad affrontare tale problema e a farli riflettere sulle cose positive e negative per loro.

DATA 01/08/2018 21:07:05 - AUTORE MariaritaB602N

Anch'io penso che questo corso debba essere visionato sia dagli alunni che dai loro genitori, affinchè entrambi le parti si possano effettivamente rendere conto di quali siano le loro reali responsabilità. Come sempre è molto facile addossare la colpa agli altri (in questo caso gli insegnanti) e illudersi che sia sempre colpa di chi "gestisce" la classe. Le cause del bullismo hanno radici molto profonde che vanno ricercate in vari sostrati (familiari, personali etc.). Per sdradicare il bullismo è necessaria la collaborazione di tutte le parti coinvolte.

DATA 18/08/2018 18:58:50 - AUTORE salvo

Purtroppo nella nostra società i casi di aggressione e gli atti di bullismo nei confronti dei più deboli o di chi viene considerato "diverso" sono in costante aumento. Noi insegnanti ci troviamo, spesso, in situazioni "particolarmente delicate" che a volte facciamo fatica ad affrontare. Tanti bambini ed adolescenti hanno un vissuto familiare e sociale difficile e riversano sui compagni i loro problemi e la loro aggressività. E' necessario, a mio parere, che noi genitori ascoltiamo e guidiamo più da vicino i nostri ragazzi trasmettendo loro valori di uguaglianza, rispetto ed amicizia. E' altresì necessario che le famiglie più in difficoltà vengano maggiormente aiutate dalle istituzioni nell' affrontare problematiche che possono portare i ragazzi a dei veri propri comportamenti antisociali.

DATA 18/08/2018 19:08:36 - AUTORE salvo

Purtroppo nella nostra società i casi di aggressione e gli atti di bullismo nei confronti dei più deboli o di chi viene considerato "diverso" sono in costante aumento. Noi insegnanti ci troviamo, spesso, in situazioni "particolarmente delicate" che a volte facciamo fatica ad affrontare. Tanti bambini ed adolescenti hanno un vissuto familiare e sociale difficile e riversano sui compagni i loro problemi e la loro aggressività. E' necessario, a mio parere, che noi genitori ascoltiamo e guidiamo più da vicino i nostri ragazzi trasmettendo loro valori di uguaglianza, rispetto ed amicizia. E' altresì necessario che le famiglie più in difficoltà vengano maggiormente aiutate dalle istituzioni nell' affrontare problematiche che possono portare i ragazzi a dei veri propri comportamenti antisociali. AUTORE SALVATOREC286B

DATA 20/08/2018 18:23:49 - AUTORE laurad423k

Bambini e ragazzi vivono come prepotenti e umilianti condizioni e atti che non sempre vengono percepiti come gravi da parte degli adulti. Occorre notevole sensibilità per analizzare queste situazioni che spesso si verificano nel contesto scolastico e che creano notevoli problemi per l' instaurarsi di un clima sereno nella classe a danno soprattutto di chi subisce le prepotenze ma anche di chi si trova ad esserne spettatore. Occuparsi di questo fenomeno è importante per un' azione di prevenzione rispetto al possibile sviluppo di comportamenti antisociali futuri e il radicarsi di comportamenti e di modelli tra la vittima e il prevaricatore.

DATA 21/08/2018 16:17:26 - AUTORE salvo

Nel contesto familiare, i genitori possono svolgere un ruolo importante nella prevenzione del cyberbullismo perché possono insegnare quali sono le regole da rispettare su internet allo stesso modo di come educano i figli al rispetto delle regole di comportamento sociale. E’ importante altresì insegnare ai bambini a navigare in rete in sicurezza evitando di rivelare informazioni personali. Al monitoraggio delle attività digitali dei figli però è fondamentale associare anche conversazioni che consentano ai bambini e/o ragazzi di pensare alle conseguenze delle loro attività in rete. AUTORE SALVATOREC286B

DATA 21/08/2018 20:04:24 - AUTORE laurad423k

Grazie alla protezione che offre “ la rete “ permettendo di fingersi un’ altra persona per il bullo virtuale è più facile e veloce offendere le sue vittime, senza la necessità di affrontarle faccia a faccia e quindi scontrarsi con le loro reazioni. Si tratta di una violenza silenziosa che però investe la vittima ogni qualvolta si collega alla rete, cioè praticamente tutto il giorno. E anche se la maggior parte dei ragazzi offesi crede che la cosa migliore sia difendersi da soli o subire senza reagire, in realtà è necessario per aiutarli, parlare con loro se si è coetanei o parlarne con un adulto indifferentemente dal fatto che possa essere un genitore o un insegnante.

DATA 22/08/2018 20:18:19 - AUTORE MicheleC351W

Credo che a tutti nel corso della propria vita scolastica sia capitato di assistere ad episodi di Bullismo, Tuttavia le parole del Prof. Agostino Del Buono, che facevano riferimento alla scuola elementare, hanno fatto riaffiorare in me un ricordo, inerente quel periodo, ormai lontano della mia vita. Mi sono ricordato di un mio compagno della prima elementare, (in seconda elementare non c’era più, perché lui e famiglia si erano trasferiti in un’altra città) era un bambino di media corporatura con i capelli e gli occhi neri, non mi ricordo più il suo nome, troppi anni sono passati, ma ricordo bene, invece, che era solito molestare a parole, non ha mai aggredito fisicamente nessuno, tutti i bambini della classe. Come tutti gli altri compagni lo ritenevo un prepotente e un gradasso (allora la parola bullo non si usava), adesso, seguendo il corso del Prof. Ugo Avalle, mi sono reso conto che era un bambino che soffriva del Disturbo Oppositivo Provocatorio e, pertanto, aggrediva per difendersi. Probabilmente era stato vittima di atti di bullismo all’asilo e nella nuova classe dove eravamo tutti estranei voleva evitare nuovi “attacchi”. Questo breve racconto conferma ulteriormente, ammesso che ce ne fosse bisogno, che troppo spesso per ignoranza o superficialità tendiamo ad etichettare in modo grossolano e frettoloso individui ed eventi che, invece, con più attenzione ci apparirebbero bisognosi del nostro interesse o almeno della nostra pietà.

DATA 24/08/2018 17:47:14 - AUTORE Giuseppe C286D

Spesso, capita di non ricordare fatti o eventi più o meno sgradevoli, scordati e messi in maniera forzata all’interno di un cassetto della memoria possibilmente con la speranza di non aprirlo mai più. L’approfondire, grazie a questo corso di formazione, un argomento così delicato come il bullismo, mi ha fatto ricordare cose della mia adolescenza che pensavo di avere dimenticato. Anche io, come tanti adolescenti di ieri e di oggi, sono stato vittima di bullismo. A differenza delle altre testimonianze condivise all’interno del forum, il mio episodio di bullismo ha avuto come luogo non la scuola, bensì l’ambiente sportivo. Ero un ragazzo esile, basso, poco incline, in quel momento, alla socializzazione spontanea e sono diventato oggetto di scherno e di battute poco gradevoli che mi spingevano a farmi da parte, ad abbandonare uno sport che mi era entrato nel cuore. Poco importa se il ragazzo esile e timido è diventato un giocatore che ha militato nella serie B e poi un allenatore, una persona incline alla socializzazione e, infine, anche un insegnante appagato, resta il fatto che con un’altra famiglia, un altro ambiente scolastico, altri allenatori, questo episodio avrebbe potuto creare un disagio grave e duraturo.

DATA 26/08/2018 08:36:54 - AUTORE Giuseppe C286D

Premetto che ho sempre adorato i computers e l’informatica in generale e spesso nei miei ricordi ludici adolescenziali ci sono joysticks e mouse vari, iniziando dal mitico Atari VCS 2600 per poi passare al fantastico Commodore 64 fino ad arrivare ai giorni nostri, agli ultimi PC, quindi, non sono per nulla avverso a qualsiasi tipo di innovazione, anzi, che ben venga tutto ciò che possa migliorare o semplificare la nostra vita. Ma è proprio questo sapere che mi induce sempre ad essere guardingo, essendo un padre, nell’utilizzo sbagliato dei computers o degli smartphones in generale. I ragazzi, ormai, utilizzano questi strumenti in maniera compulsiva ed incosciente e spesso sono ignari del pericolo a cui vanno incontro. Internet, allora, diventa terreno fertile per individui poco raccomandabili, che mirano ad adescare ragazzi ingenui, affascinati e lusingati da attenzioni che nella realtà probabilmente non hanno mai ricevuto. A ciò si aggiunge il fenomeno del cyberbullismo, un termine che oggi viene usato sempre più frequentemente a scuola, in piazza, nei telegiornali. Il cyberbullismo è una pratica violenta tanto quanto il bullismo, perchè non conoscere l’identità di chi ti vuol fare male mette la vittima in una condizione di paura estrema, inoltre, il cyberbullismo è ancora più subdolo del bullismo perchè è un tipo di violenza psicologica che espone la vittima alla vergogna su un palcoscenico vastissimo costituito da internet.

DATA 26/08/2018 13:07:10 - AUTORE Eugenia

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DATA 26/08/2018 15:59:17 - AUTORE Eugenia

Buongiorno,sono un'insegnante di ruolo di un istituto professionale di Carbonia (CA),il problema del bullismo è un fenomeno con cui, fortunatamente non abbiamo avuto a che fare nel nostro istituto.Secondo me,spesso origina da contesti sociali degradati.Nel nostro istituto ,grazie all'opera di sensibilizzazione portata avanti nei confronti degli studenti, siamo riusciti a prevenire episodi di bullismo.Quindi è di fondamentale importanza sia l'informazione,la sorveglianza e la conoscenza delle problematiche sociali che portano a favorire il verificarsi di questi episodi.

DATA 26/08/2018 16:53:48 - AUTORE MarziaD198W

La professione di insegnante è stata per me una palestra per imparare a relazionarmi in maniera efficace con altri interlocutori e nel tempo posso dire di avere acquisito maggior esperienza nel gestire situazioni conflittuali con alcuni studenti “problematici”. Ho sempre tenuto un atteggiamento rispettoso nei confronti degli allievi e ho ricevuto rispetto da loro. Non ho mai tollerato qual si voglia forma di prepotenza, arroganza o “presa in giro”. Ho vissuto la mia professionalità in maniera collaborativa: nelle situazioni critiche ho cercato il dialogo con gli studenti, ho voluto conoscere più a fondo il vissuto degli studenti, ho avuto anche il piacere di ascoltare come il genitore racconta del proprio figlio. Trovo che nel lavoro di insegnante sia fondamentale la collaborazione tra docente e famiglia. Un'imposizione rigida va nella direzione di ottenere un rispetto prettamente formale delle regole, senza capirne il significato, senza condividerne il valore; è la posizione di chi guarda gli altri "dall'alto in basso" e non mette al centro il rispetto dell'altro. Al contrario, un aspetto di primo piano nell'educazione è la capacità di costruire una relazione interpersonale basata sulla fiducia, sul dialogo e sul rispetto reciproco. Credo molto nell'importanza del buon esempio e della gentilezza verso gli altri: gli studenti ci guardano e ci imitano. Imparano anche questo da noi, che siamo i loro docenti e allo stesso tempo (senza pretese) i loro educatori, a scuola. Alcuni studenti, che hanno alla spalle un vissuto spesso difficile, ancora di più vanno incoraggiati. Nella mia esperienza ho incontrato dei cari allievi, che hanno lasciato un'impronta in me; tanto più problematici, tanto più a me cari.

DATA 27/08/2018 20:32:01 - AUTORE Eugenia

Il cyberbullismo secondo il mio modo di vedere e come già evidenziato da altri colleghi che mi hanno preceduto è una di quelle forme di bullismo più insidiose e odiose perchè il molestatore ha la possibilità di colpire alle spalle e in più non si sa dove si fermeranno le infamie messe in rete.Occorre una maggiore vigilanza e prevenzione da parte dei docenti per cercare di prevenire episodi di questo genere.

DATA 27/08/2018 23:26:25 - AUTORE MicheleC351W

Le problematiche inerenti al Bullismo e al Cyberbullismo sono indubbiamente talmente vaste da non poter essere affrontate, adeguatamente, in poche righe, tuttavia limitandosi ad un singolo argomento si può fare una breve ed opportuna considerazione. Dato che è stato accertato dagli esperti che questi comportamenti compaiono già nei primi anni di scolarizzazione del bambino e che, pertanto, la capacità dell’insegnante di rendersi conto di un comportamento deviante (nel caso del persecutore) o di una condizione di sofferenza (nel caso della vittima) è fondamentale per avviare da parte di personale competente un approfondimento diagnostico che proprio per la sua precocità potrebbe essere risolutivo. Sarebbe opportuno, fare in modo, che queste segnalazioni da parte del docente non avvengano casualmente sulla spinta dell’impulso del momento, ma siano istituzionalizzate mettendo una o più crocette su un modulo, che dato ai medici preposti a tale compito, potrebbe indirizzarli nella loro attività di controllo che dovrebbe avere una periodicità mensile o eventualmente bimestrale, per essere autenticamente efficace. Naturalmente, questo è un auspicio, perché con la carenza di fondi che caratterizza tutto quanto gravita intorno alla scuola, è quasi impossibile che una simile struttura possa essere istituita.

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