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Diritto alla salute: quali garanzie per la Pubblica Amministrazione? Arrivano le prime proteste degli insegnanti dopo il provvedimento Brunetta.
 

 

 

TRINITAPOLI..:: (29 luglio 2008) - Avete mai visto in un ufficio della Pubblica Amministrazione impiegati andare in giro con «pantofole copri gesso»?
Oppure, funzionari armati con dei «reggi braccia» o addirittura con le «stampelle»? Per non parlare di coloro i quali, affetti da patologie ben più gravi, saranno costretti ad andare a lavorare, rinunciando all’esercizio di un diritto sociale riconosciuto come fondamentale dalla Carta Costituzionale (art. 32 della Costituzione).
Nella Pubblica Amministrazione tutto questo è possibile. Prepariamoci d’ora in poi a vedere il personale statale, dall’impiegato al funzionario, a recarsi al lavoro pur essendo ammalato o non perfettamente guarito. Non perché sono “finti malati”, ma solo perché si vedranno decurtare dallo stipendio le “indennità o emolumenti aventi carattere fisso e continuativo nonché i trattamenti economici accessori”.
Oltre alla malattia e ai danni psico-fisici che questa può provocare, agli stipendi poco gratificanti se consideriamo quelli europei, ai dipendenti della Pubblica Amministrazione verranno decurtate anche queste indennità. Ma veniamo ai fatti. Un mese addietro, con la circolare n. 7 del 2008, con 1480 «battute» il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione cerca di porre freno alle “assenze per malattia e per i permessi retribuiti dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni”. Inizia così l’attacco a tutti i dipendenti su diversi livelli: dirigenti, impiegati, docenti, insegnanti, personale Ata, collaboratori scolastici ecc… della Pubblica Amministrazione con «controlli fiscali» a tappeto anche per un solo giorno di assenza dal posto di lavoro. «Nulla quaestio» sul rigido controllo fiscale che ci deve essere anche per un solo giorno di malattia, così come sancito dallo Statuto dei lavoratori (Legge n. 300/70), ma dopo il secondo periodo di malattia (che può essere anche di uno o più giorni), l’assenza del lavoratore, può essere giustificata soltanto mediante presentazione di un “certificato medico di una struttura sanitaria pubblica”.
E come dire che i medici di famiglia non sanno quantificare i giorni di assenza con la patologia che ha il loro paziente. Che fine faranno centinaia di medici che lavorano presso le “strutture private”? Anche loro non sono all’altezza di quantificare equamente i giorni di malattia dell’ammalato? O si mette in discussione la loro deontologia professionale? Va da se che le assenze saranno certamente di meno, anzi ridotte all’osso in questo caso. Non occorrono statistiche quindicinali, mensili o annuali né formulate dal Ministero della Pubblica Amministrazione, né da note società di elaborazione dati. Una Legge del genere costringe l’ammalato a fare la degenza sul proprio posto di lavoro con la complicità, in questo caso, del capo ufficio. Gli impiegati e i funzionari della Pubblica Amministrazione si assenteranno dal posto di lavoro solo ed esclusivamente in caso di “degenza obbligatoria in strutture sanitarie pubbliche”.
Questa sarà la nostra Italia d’ora in avanti. Secondo voi, anche se non masticate nulla di medicina, gli ammalati, temporaneamente invalidi saranno in grado di assolvere le loro funzioni? E a quale prezzo? Per fare il docente o funzionario qualsivoglia occorre una perfetta forma fisica e mentale. Il docente che ha forti dolori al collo, al piede o al braccio riuscirà a trasmettere le informazione ai propri studenti? Un po’ di dubbi io l’avrei. Approvando un provvedimento del genere, in un certo senso il Ministro obbliga un po’ tutti i dipendenti statali a recarsi sul posto di lavoro. Ma certamente, coloro che sono affetti da patologie significative saranno “presenti fisicamente” ed “assenti” nel loro reale compito, non garantendo efficienza ed efficacia nell’attività amministrativa.
Tutto questo per non perdere le “indennità o emolumenti aventi carattere fisso e continuativo nonché i trattamenti economici accessori”. «Queste sono le Leggi che aspettavamo – dichiara un docente che ha ben 32 anni di servizio e poche assenze per malattia – con tanti problemi che il sistema formativo si trova ad affrontare, la priorità è stata data ad un provvedimento che ha avvilito ancor più il personale scolastico, già poco gratificato rispetto agli altri colleghi europei. Si pensi, piuttosto a provvedimenti più incisivi di controllo dei risultati dell’azione formativa, dei traguardi della Scuola italiana che non riesce a formare studenti competitivi e garantire standard di qualità».
Abbiamo ancora tanto da imparare.


Agostino Del Buono
agostino.delbuono@assodolab.it


 

 

 

Nei primi 10 giorni di ogni evento morboso, i docenti si vedranno decurtare dal cedolino di busta paga un importo che varia da 5,47 agli 8,57 Euro a giorno, secondo la classe stipendiale e quindi secondo la “Retribuzione Professionale Docenti” in atto.

 

 

 

 

 

 

(Automatic Translation)

Right to health: what guarantees for Public Administration? Arrive first teacher protests after the measure Brunetta


Have you ever seen an office of Public Administration used to go around with "slippers cover plaster?
Or, officials armed with "reggi arms' or even 'crutches'? To say nothing of those who suffer from much more serious illnesses, will be forced to go to work, renouncing the exercise of a right recognized as a fundamental social by the Constitutional Charter (Article 32 of Italian Constitution).
In Public Administration and all this is possible. Prepare ourselves now to see the personal state used by the official, to come to work despite being sick or not fully healed. Not because the 'fake sick, "but only because it will cut the salary" allowances or emoluments which are fixed and continuous economic and treatments accessories. "
In addition to disease and psycho-physical damage that this may cause, to the salaries little gratifying if we consider European ones, employees of Public Administration will be reduced even these allowances. But coming to the facts. A month ago, with the circular No 7, 2008, with 1480 'beats' Minister for Public Administration and Innovation seeks to put brake on "sick leave and paid for permits for employees of public administrations." It starts so the attack to all employees on different levels: executives, employees, teachers, teachers, Ata, employees etc.… school of Public Administration with "fiscal controls" to the table even for a single day of absence from the workplace. "Nothing quaestio 'on the rigid fiscal control that there must be even for a single day of illness, as enshrined in the Statute of workers (Law No. 300/70), but after the second period of illness (which may also be of a or more days), the absence of the worker, can be justified only by tabling a "medical certificate of a public health".
And as to say that family doctors do not know how to quantify the day of absence with the disease that has their patient. Where will hundreds of doctors who work at the "private"? They are not up to equitably to quantify the day of illness the sick? Or call into question their professional ethics? Clearly, if that absences will certainly be less, indeed reduced supply to in this case. I do not need statistics fortnightly, monthly or annual nor formulated by the Ministry of Public Administration, or from known data processing companies. A Law of gender forces the sick to make the stay on their jobs with the complicity, in this case, the head office. Employees and officials of Public Administration is will be absent from work only in case of "compulsory hospitalization in public health facilities."
This will be our Italy from now on. According to you, even if not chewed anything medicine, the sick, temporarily disabled will be able to carry out their duties? And at what price? To make the teacher or any officer should be a perfect physical and mental form. The teacher who has severe pain in the neck, arm or foot will be able to transmit information to their students? A little 'in doubt I would have. In approving a measure of its kind, in a sense the Minister requires a little 'all state employees to go in the workplace. But certainly, those who are suffering from diseases significant will be "physically present" and "absent" in their real task, not ensuring efficiency and effectiveness in administration.
All this in order not to lose "allowances or emoluments which are fixed and continuous economic and treatments accessories." 'These are the laws we have been waiting for - says a teacher who has 32 years of service and few absences due to illness - with so many problems that the education system faces, priority was given to a measure that has afraid further school staff, already gratified little compared with other European colleagues. Just think, rather more vigorous measures to control the results of training, targets of the Italian school that fails to train students competitive and ensure quality standards.
We still have much to learn.
 


Agostino Del Buono
agostino.delbuono@assodolab.it

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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